aprile 2007
Seduta del 26 aprile
Dedicata ad approfondire la proposta di Accordo Territoriale relativo al Polo Funzionale dell'Aeroporto Marconi di Bologna, proposta nota ai cittadini per essere andata con grande rilievo sulla stampa locale a inizio aprile sotto il nome di "Business Center".
Nella sua introduzione il vicepresidente Venturi sottolinea come il Polo Funzionale dell'Aeroporto faccia parte dall'origine del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, e sia presente nel Piano Strutturale Comunale recentemente presentato dal Comune di Bologna.
L'ing. Giuseppe Petrucci, ripassando le fasi di elaborazione, spiega che il Tavolo tecnico tra gli enti coinvolti (Regione, Provincvia, Comune di Bologna e di Calderara, società SAB ed ENAC) fu avviato in gennaio 2006, e le prime bozze di accordo sono dell'autunno 2006. Tra gli obiettivi dell'accordo, oltre naturalmente allo sviluppo dell'attività aeroportuale in sè, vi sono anche obiettivi di interesse prettamente territoriale, come il miglioramento dell'accessibilità pubblica e privata in tutta l'area, il miglioramento delle condizioni ambientali e lo sviluppo di attività private funzionalmente complementari al "core business" aeroportuale.
Per attività complementari si intendono: direzionali, congressuali, ricettive, ricreative, commerciali (con piccole strutture di vendita).
Tra le condizioni infrastrutturali per realizzare l'accordo, vi sono il People Mover per il collegamento dell'aeroporto con la Stazione, un collegamento meccanizzato tra l'Aeroporto e il Business Center, la realizzazione dell'Intermedia di Pianura, del nuovo svincolo della Tangenziale e il miglioramento della viabilità locale.
Seduta del 20 aprile
Oggetto della nostra riunione odierna è l'adesione della Provincia alla società Area Blu.
Si tratta di una società interamente pubblica, di proprietà all'84% del Comune di Imola e per il restante di Conami e dei comuni di Castel San Pietro e Dozza, della quale sottoscriviamo 5.000 azioni di nuova emissione per un importo totale di 25.000 Euro, equivalente al 7 % della società, che opera nel campo dei servizi alla sicurezza stradale (sistemi di gestione della sosta, impianti semaforici e sistemi di controllo del traffico e della mobilità, regolamentazione degli accessi alle ZTL e gestione delle relative autorizzazioni...)
Lo scopo è quello di dare a questa società in gestione i nuovi Autovelox installati sulle strade provinciali: la scelta di una società pubblica, e non privata, è per non fare "stragi" di automobilisti (un privato, partecipando ai ricavi, avrebbe interesse a tenerle acceso l'impianto 24 ore al giorno, mentre normalmente quelli gestiti dai comuni vengono accesi poche ore alla settimana).
Nel dibattito, segnalo le considerazioni di Guidotti, che richiamava la necessità di essere attenti ai limiti di velocità assurdamente bassi in vigore in alcune strade a scorrimento veloce, dove ci sono ancora i "50". "Succede che se il limite fosse degli 80 - 90, allora saremmo spinti a rispettarlo, ma se trovo i 50, non essendo un limite credibile, rischio di arrivare ai 110 o 120", afferma il capogruppo di AN. Sabbioni (FI) sottolinea invece che sarebbe importante che i proventi delle multe fossero reimpiegati in attività attinenti la sicurezza stradale (manutenzione, cartellonistica, ecc.)
Al termine la delibera riceve i voti favorevoli della maggioranza e la non partecipazione al voto (per "riserva") della minoranza.
Seduta del 18 aprile
Seduta straordinaria, in congiunta con le Commissioni I e III, per l'audizione del Prof. Zunarelli, in qualità di rappresentante provinciale nel CdA dell'Aeroporto Marconi di Bologna, finalizzata alla conoscenza delle nuove strategie commerciali della Società
Si è trattato di una udienza veramente interessante, nella quale sono usciti dati e osservazioni in parte nuovi, almeno per me. Andando con ordine:
1 - Il primo limite dell'Aeroporto di Bologna è che Alitalia ci ha puntato pochissimo, non credendo al trasporto aereo regionale e quindi concentrando tutti i traffici importanti su Roma e Milano.
2 - Il policentrismo perseguito fin qui dalla Regione è poco comprensibile. Bologna, coi suoi 4.000.000 di viaggiatori/anno, non è insidiata da Parma (100.000), ma certamente Forlì (600.000) e Rimini (400.000) sono situazioni da esaminare. Forì fa solo Low Cost, e il fatto di toglierli da Bologna è utile nei momenti di congestione (mentre sarebbe bene il contrario nei momenti di poco traffico). L'obiettivo di Bologna sarebbe quello di raggiungere Venezia, che fa 5.500.000 viaggiatori/anno (con la spinta della città lagunare).
3 - Occorre partire dal fatto che quello del trasporto aereo è un mercato internazionale, e che sono i vettori (quindi le compagnie aeree) a decidere di fare una certa tratta, chiedendo ad es. a Bologna di attestare un volo per Parigi o per Praga. Un vettore sceglie l'aeroporto in base alla convenienza economica, o di traffico, o di incentivi finanziari.
4 - L'economicità dei voli low cost è solo in piccola parte frutto di risparmi industriali (intorno al 25 - 30%), per il resto è riconducibile a incentivi degli enti locali: sì, per quanto possa sembrare strano, i voli low cost sono pagati dal denaro pubblico! Quindi sono gli enti locali a rendere più appetibile un certo aeroporto, convinti di favorire il territorio, ma accade poi (a Forlì come a Orio al Serio) che questi aeroporti non servano affatto un bacino locale, ma attirino utenza interessata solo al low cost, che non lascia nulla sul territorio. Zunarelli ritiene che questo sia un modo improprio di utilizzare risorse pubbliche per alterare dinamiche di mercato, e pensa che presto l'Unione Europea interverrà. Una cosa infatti è sostenere il trasporto aereo in zone disagiate, altro è favorire un traffico estemporaneo e non strategico con un costo fisso nel tempo.
5 - Bologna ha un limite di saturazione bel lontano dai volumi di traffico attuali: è in grado di sopportare fino ai 8 milioni di passeggeri. Buone in questo senso appaiono le scelte infrastrutturali (Alta Capacità ferroviaria e People Mover), che allargano di molto il bacino di utenza. Anche il Business Center in previsione accanto all'aeroporto dovrebbe servire appunto a rendere più stabile e consistente l'utenza del People Mover. Bologna non può dirsi un aeroporto intercontinentale, in quanto le uniche rotte intercontinentali sono per portare i bolognesi a destinazioni turistiche.
Riflessione: la Regione quindi, che piange miseria quando si tratta di acquistare treni per il Servizio Ferroviario Metropolitano, subentra nella società di gestione dell'Aeroporto di Forlì (al posto della SAB), che negli ultimi anni ha chiuso con un passivo di 4 milioni di Euro. Quanti treni si comprerebbero con i soldi "investiti" negli incentivi ai voli Low Cost e nel "ripianamento" dei disavanzi aeroportuali?
Seduta del 13 aprile
Dedicata alla modifica all'Accordo Territoriale per l'ambito produttivo sovracomunale di Altedo in Comune di Malalbergo, sottoscritto tra la Provincia di Bologna e i Comuni di Baricella, Budrio, Granarolo dell'Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella.
L'accordo originario, sottoscritto il 3 aprile 2006, prevedeva che nell'ambito produttivo sovracomunale di Altedo venossero realizzati circa 9.000 mq di superficie commerciale (non alimentare). Pochi mesi dopo, il 10 luglio 2006, il comune di Malalbergo adottava una variante specifica al Piano Regolatore finalizzata a escludere destinazioni commerciali, vista la particolare vocazione produttiva dell'area. La superficie commerciale andrà quindi ricollocata, portandosi dietro l'onere - a carico del soggetto attuatore - di ampliamento della Strada Provinciale 20 in uno specifico tratto.
Seduta del 5 aprile
Seduta straordinaria (il giovedì pomeriggio), in congiunta con la III Commissione, per l'audizione di Interporto (nella persona del presidente Alessandro Ricci) sulle strategie di internazionalizzazione della società.
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