Andrea De Pasquale

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Costi ed efficienza: domande al Circondario imolese


Dall'incontro avuto in Commissione l'8 ottobre 2007 in Provincia con il presidente del Circondario Imolese, Franco Lorenzi, abbiamo appreso quanto segue:

1) Il costo del Circondario Imolese si attesterà nel 2007 intorno ai 2 milioni di Euro (4 miliardi di vecchie lire).

2) Di tale costo, circa 1 milione è legato ai dipendenti (circa 25), e circa 250 mila al personale politico (41 consiglieri e una giunta, o consiglio di presidenza).

3) I compiti che svolge il Circondario sono di svolgimento, per conto dei Comuni aderenti (10), di attività di programmazione, pianificazione e coordinamento. Il Circondario non svolge nessuna attività di gestione.

Alla luce di questa esposizione, ho rivolto al presidente 2 domande:

A) qual è la differenza tra i compiti del Circondario rispetto ad una semplice Associazione tra Comuni ? Dove sta il "di più" che giustifica il maggior costo per la collettività?

B) quali sono i risparmi che il Circondario permette agli enti sotto o sovraordinati (ai Comuni o alla Provincia), grazie al fatto di farsi carico di attività che altrimenti sarebbero in carico a loro?

A tali domande (ripetute in 2 miei distinti interventi) il presidente non ha risposto, ma con l'occasione ha affermato che l'esistenza del Circondario è blindata nello statuto regionale, che la provincia nulla può sul Circondario, e che è più facile che sparisca la provincia piuttosto che il Circondario.

Questo tipo di reazione è la prova di come sia ancora troppo diffusa l'idea che la semplice richiesta di elementi oggettivi di valutazione, di dati misurabili e confrontabili sul funzionamento di enti pubblici (e politici) sia di per sè un atto di lesa maestà , un'espressione di ostilità davanti alla quale chiudersi a falange.

Invece è vero proprio il contrario: se la scelta di creare Circondario è stata una buona scelta amministrativa - cosa che credo e spero, visto che proviene dalla parte politica a cui appartengo -, ci saranno pure da qualche parte, e saranno pure misurabili, alcuni dati positivi, alcuni elementi differenziali che attestino come "prima" le cose andassero in un certo modo, e "dopo" invece vanno meglio. Anche perché il Circondario "nasce" a giugno 2004, e 3 anni di funzionamento alle spalle mi sembrano sufficienti per esprimere alcune indispensabili valutazioni...

Eppure, ancora oggi la semplice idea di sottoporsi a valutazione genera una repulsa, un dispetto, e viene giudicata "antipolitica". Mentre invece "antipolitica" è proprio la pretesa di "esistere a prescindere", di non dover rendere i conti a nessuno. Al contrario, profondamente (e nobilmente) politica è la domanda dei cittadini (e contribuenti), di poter giudicare gli organi politici in un'ottica di costi e benefici, che vuol dire di buonsenso e buona amministrazione.
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