L'iniziativa - organizzata insieme all'amico Sergio Caserta, collega consigliere dei DS - nasce dall'insoddisfazione (che talvolta diventa sofferenza) che provo davanti allo scadimento del dibattito su laicità e valori fondanti del nostro agire, personale e collettivo, e sulle conseguenti regole di convivenza sociale.
Mi preoccupa infatti un'idea solo tecnocratica di laicità, quasi che ogni visione del mondo (religiosa, storica, filosofica...), ogni idealità forte vada esclusa dalle fonti ispirative dell'azione politica in quanto potenzialmente fondamentalista; e d'altro lato mi preoccupa altrettanto l'atteggiamento sfiduciato e "scavalcatore" della gerarchia ecclesiale (quindi della mia chiesa) rispetto al nostro impegno di laici credenti nella società e nella politica, quasi che l'essere sale e lievito non sia più il modo giusto di rapportarsi con il "mondo".
Controcorrente rispetto al clima prevalente, resto invece convinto che sia possibile, se c'è la volontà di ascoltarsi e rispettarsi, guardare alle cose con obiettività e razionalità, per arrivare a soluzioni condivise. Come uomini e donne abbiamo infatti in comune la facoltà di osservare, di comunicare e di pensare, di commuoverci, di sognare e di sperare, e credo che questo basti a permetterci di decidere con responsabilità ed agire insieme per consegnare ai nostri figli un mondo e una società, sia pur di poco, migliori.