Andrea De Pasquale

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Ottobre-dicembre 2007 (4 interventi)

11 dicembre 2007 - Intervento di inizio seduta sul finanziamento del Passante Autostradale Nord



Desidero esprimere soddisfazione per la notizia che ci arriva da Roma relativa all’approvazione, per ora solo in Commissione alla Camera, di un emendamento che inserisce nella Finanziaria le risorse, si parla di circa 9 milioni di euro, per la progettazione del Passante autostradale nord.

Un’opera che ha una doppia valenza, una doppia importanza. Una di tipo trasportistico e di evidente livello nazionale, un'altra, invece, di carattere più urbanistico e mirata a allentare la pressione sul capoluogo, sulla nostra città. Questo da un punto di vista anche dello sviluppo urbano e dei valori fondiari.

Io vorrei aggiungere a questa soddisfazione due osservazioni.
La prima, è che mi sembra di potere osservare che la Provincia non ha mai allentato il proprio impegno in questa direzione, e la notizia che ci giunge da Roma mi pare vada in qualche modo a coronare questo impegno; sia pure in maniera parziale, perché stiamo parlando di un finanziamento relativo alla sola progettazione dell’opera. Quindi, rispetto, poi, a quello che servirà stiamo solo all’inizio.

Però certamente è un primo risultato parziale ma importante di un impegno che non è mai venuto meno! E non è venuto meno né da parte della Giunta, né credo di potere dire, da parte di questo Consiglio, viste le numerose domande e interpellanze, che sono state rivolte anche dalla Minoranza alla Giunta, su questo tema. Quindi direi un impegno corale da parte di tutto l’Ente.

La seconda osservazione è di politica più generale. Trovo molto naturale e anche auspicabile che su opere di tali dimensioni, come costi e come durata nel tempo, vi siano convergenze bipartisan da parte di diverse forze politiche. Credo che, quindi, quanto negli ultimi giorni ha occupato i giornali sulle varie primogeniture, di chi sia il merito, chi si è impegnato di più per ottenere questo risultato (che, ripeto, che è un risultato iniziale perché stiamo parlando di una Commissione di uno dei rami del Parlamento e quindi poi deve procedere avanti per potere poi, stingere effettivamente il risultato in mano) direi che il fatto che a raccogliere l’appello, che proprio la Provincia di Bologna ha fatto a tutti i parlamentari, di impegnarsi in questa direzione, siano anche degli esponenti delle forze di opposizione al Governo di Roma e di opposizione anche al Governo locale, sia un fatto positivo! Che vada salutato con apprezzamento, perché, appunto, davanti ad opere di questo genere, che evidentemente vanno a comporre quello che è lo scenario futuro del nostro territorio per noi e per i nostri figli, sia assolutamente giusto che si vada a un impegno convergente al di là degli steccati e degli schieramenti politici.

Domanda di attualità del 20 novembre 2007 sulle notizie di stampa relative al possibile finanziamento da parte della Regione del trasporto ferroviario nell'area bolognese con 75 milioni di Euro.


Grazie Presidente.
Nella stampa della scorsa settimana abbiamo letto che la Regione Emilia Romagna ha fatto un annuncio importante, se non ricordo male i numeri: su una dotazione complessiva a livello regionale di centocinquanta milioni di euro, si è letto che ben la metà di questi - cioè settantacinque milioni - sarebbero stati destinati, questa era almeno la volontà politica della Regione, al nodo bolognese e in particolare al servizio di bacino ferroviario bolognese, quindi il nostro SFM.

Questa è una notizia che ritengo molto interessante per noi, io ricordo con quanto interesse abbiamo seguito le Commissioni che abbiamo fatto sulla SFM e poi quale sia stato l’interesse sempre mostrato nei confronti di questo tema anche qui in Consiglio.

La domanda quindi è questa, mi rivolgo alla Giunta, ritengo quindi per competenza il Vice Presidente Venturi, se possiamo avere qualche dettaglio in più di questa disponibilità, almeno di questa notizia che è apparsa sulla Stampa. Magari la cosa ha bisogno di approfondimenti, non so se sia possibile già dire oggi qualche cosa, ma non è tanto importante avere una risposta immediata quanto però non farci sfuggire politicamente l’occasione di stare sul tema dato che abbiamo sempre detto e ripetuto che l’SFM è in cima ai nostri pensieri e lo consideriamo il principale strumento di soluzione del nodo bolognese dal punto di vista del traffico quotidiano di penetrazione a Bologna.

Credo che settantacinque milioni di euro, anche se non sono i duecentocinquanta che servirebbero a completare tutto il sistema, sarebbero comunque una buona notizia. La domanda è se possiamo avere maggiori dettagli rispetto a questa disponibilità della Regione. Grazie.

Intervento del 25 ottobre sulla delibera di approvazione del nuovo regolamento unificato di area vasta bolognese per la gestione sovracomunale dei servizi di taxi e noleggio con conducente.


CONSIGLIERE DE PASQUALE:

Grazie Presidente.
Questa delibera è stata ampiamente illustrata e discussa in una Commissione (seduta del 19 ottobre della IV Commissione, ndr), quindi direi che il giudizio è sicuramente positivo; si tratta di un’esperienza che dura già da dieci anni e che coinvolge un certo numero di comuni, quindi premetto che il giudizio mio e anche del gruppo di maggioranza di cui faccio parte è ampiamente positivo. Ne approfitto però per fare una nota anche di politica più generale.

Nell’affrontare i dettagli normativi che stanno intorno a questo progetto, a questa delibera, abbiamo potuto riscontrare per l’ennesima volta e abbiamo avuto conferma delle straordinarie rigidità che ancora ci sono nel nostro Paese rispetto a determinati servizi tra cui sicuramente quello dei taxi.

Noi ci apprestiamo ad approvare una delibera che fa sicuramente un forte passo in avanti, perché rispetto alle 650 licenze che sono già in essere sul territorio dei comuni interessati a questa convenzione, se ne andranno ad aggiungere ulteriori 42; verrà poi potenziato il servizio per le persone portatrici di disabilità motoria - perché sappiamo quanto sia importante poter disporre di macchine adatte a caricare una carrozzella. Ci sono altri dettagli importanti su questa convenzione, che tra l’altro spinge anche nella direzione di un miglior servizio nei comuni non centrali, perché sappiamo che c’è un certo sbilanciamento, in quanto il mercato spinge a che sia il comune centrale, cioè Bologna, quello meglio servito in quanto offre naturalmente maggiori possibilità di guadagno agli operatori, mentre restano sguarniti i comuni più periferici; e la convenzione opera anche in questo senso.

Tuttavia ci tengo a rimarcare l’importanza del quadro politico generale nel quale si colloca comunque questo tentativo, ed è il tentativo di far sì che il nostro Paese possa sbloccarsi rispetto a una serie di rigidità che non solo penalizzano l’iniziativa economica e la libertà d’impresa dei singoli, ma finiscono con il far pagare alla collettività i costi e i cattivi servizi dovuti a questo blocco. Cito per esempio il fatto che personalmente non conoscevo, e che mi ha stupito, che vede l’introito che si ricava dalla messa sul mercato delle nuove licenze, che sono una quarantina a Bologna, essere per l’80% utilizzato per un rimborso diretto agli attuali detentori di licenze per il taxi. Faccio notare come questo meccanismo, che viene da una norma nazionale quindi è fuori dalla nostra portata metterlo in discussione, è però un meccanismo che non esiste in nessun altro campo della vita economica.

Voi provate a immaginare se chi volesse aprire una pizzeria o uno studio di avvocato o un laboratorio artigiano di pasticceria dovesse corrispondere ai vicini, alle pizzerie o agli artigiani vicini, una sorta di prezzo per il fatto di avere un concorrente in più. Questa è una situazione che è assolutamente da superare, e lo dico con l’orgoglio di una forza politica che ha provato e ha iniziato a smantellare questa sorta di rigidità e queste rendite di posizione. Sappiamo molto bene che è una strada difficile, sappiamo molto bene che abbiamo avuto proteste molto forti, però in sostanza l’Italia è un Paese dove di caste non ce n’è una sola, ci sono tante piccole caste diffuse a tanti livelli sociali, e credo che quindi l’operazione iniziata da questo governo e dalla forza politica a cui ho l’onore di appartenere, di una forte spinta liberalizzatrice perché sia più facile iniziare attività economiche e perché sia sempre più possibile operare in regime di vera concorrenza, che può premiare il merito e non le rendite di posizione, sia uno sforzo che vada assolutamente sostenuto.

Concludo dicendo che il mio voto sarà naturalmente favorevole a questa convenzione, a questa delibera, ma che siamo all’inizio di un cammino lungo e che questo è soltanto un primo passo per avere una società dove sono premiati l’impegno e il lavoro, e non le rendite di posizione. Grazie.

Domanda di attualità del 9 ottobre sul Nodo di Casalecchio


Grazie Presidente.
Sarò rapido. Abbiamo saputo che c’è stata un’iniziativa sabato scorso (6 ottobre) a Casalecchio, mirata a richiamare l’attenzione delle istituzioni e anche del Governo nazionale, soprattutto del Governo nazionale, sul nodo di Casalecchio. Una manifestazione che personalmente giudico positiva e doverosa, alla quale però sono seguite reazioni che mi hanno lasciato perplesso.

Si è letto infatti sulla stampa di rassicurazioni e impegni ottenuti da singoli amministratori grazie a contatti personali con amici, conoscenti, a Roma.
Tra questi impegni e queste rassicurazioni spicca quella di escludere un eventuale pedaggio per la nuova infrastruttura alternativa all’attuale Porrettana. Mi lascia molto perplesso questo metodo che porta a una frammentazione della rappresentanza territoriale, quasi che si cercassero improbabili corsie preferenziali per singole opere isolate dal quadro complessivo delle criticità e delle priorità, che includono molte altre emergenze: e cito soltanto per esempio il nodo di Rastignano, il completamento della trasversale di pianura, la nuova Bazzanese, e non è il caso di perdere tempo a fare l’elenco completo.

La mia opinione è che questa modalità indebolisca complessivamente le istanze del nostro territorio. Domando quindi al Vice Presidente che cosa ne pensa di questo e in particolare del tema del pedaggio che da un lato - mi pare - abbiamo politicamente voluto come possibilità essenziale, anzi io dico insostituibile, per la nostra area metropolitana, di finanziare opere strategiche come ad esempio il servizio ferroviario metropolitano;
dall’altro però queste possibilità di applicare pedaggi o sovra pedaggi alle infrastrutture di attraversamento della città non possiamo rigettarle come fossero una disgrazia da scaricare sempre sul vicino, rapportandosi ai propri
territori soltanto con l’idea di dire “no, qui mai ci sarà un pedaggio”. Su questo volevo conoscere l’opinione del Vice Presidente, grazie.
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