Data la particolare attenzione di cui sono stato omaggiato dalla stampa locale nei due giorni scorsi (segnatamente da un quotidiano), ho scritto questa nota, di cui non ci sarebbe bisogno se tutti i giornalisti facessero bene il loro mestiere.
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Bologna, 4 giugno 2012
Leggendo su alcuni organi di stampa citazioni distorte della mia ultima newsletter (nella quale avrei accusato la Giunta comunale e il PD di antisemitismo fascista), e la conseguente nota diramata da Raffaele Donini, segretario del mio partito, mi trovo nella necessità di replicare, e lo faccio attingendo proprio alla nota del segretario, con una critica, un dispiacere e un plauso.
La critica è che se davvero io avessi tacciato il sindaco, la Giunta e il partito di odio razziale, meriterei ben più del richiamo che Donini mi ha dedicato ("Ma mi faccia il piacere!") e del doveroso invito al rispetto dell'Amministrazione e del partito.
Il dispiacere è che qualcuno sia rimasto offeso dal mio scritto, o meglio dalla sua manipolazione: omettendo, in una sintesi interessata, le parole "quasi un retaggio della propaganda..." ed associando la parola "antisemitismo" a "fascismo", ecco prodotto lo scandalo e l'indignazione: "De Pasquale ha bestemmiato!" Non ho mai detto o scritto o pensato che la giunta Merola o il mio partito sia antisemita (si veda il testo integrale sul mio sito). Ho invece segnalato il rischio di un latente pregiudizio, a sinistra, contro il lavoro di impresa in generale, e contro i commercianti in particolare, tracciando un parallelo storico (la caricatura antisemita dell'intermediario parassita è di secoli precedente il fascismo). E la tesi, rilanciata contro di me da qualche giornale locale, per cui "abbassare la saracinesca contro i T-Days, privandosi volontariamente degli utili di una giornata, è un lusso che solo un commercio ricco, e un po' viziato, può permettersi", non può che darmi conferma.
Il plauso è per la parte di merito, dove Donini, senza mettere in discussione l'obiettivo strategico, invita a concentrarsi su come perfezionare e realizzare al meglio la pedonalizzazione del centro storico, aprendosi a proposte e suggerimenti. Mi associo, e invito a mia volta a guardare non al dito (la mia metafora storica, rivelatasi, con mia sorpresa, incauta) ma verso la luna (il rischio di indifferenza per i problemi da noi causati ai commercianti, ma anche ad anziani e disabili). Pedonalizzare è buona cosa. Farlo al modo di questi T-Days è discutibile. E i modi sbagliati rischiano spesso di danneggiare anche gli obiettivi giusti.
Andrea De Pasquale - www.andreadepasquale.it