|
Home > Rassegna stampa > SFM: la coincidenza non c'è, la Commissione resta a piedi (o quasi...)
SFM: la coincidenza non c'è, la Commissione resta a piedi (o quasi...)
24 marzo 2006: 6a uscita della mia Commissione a toccare con mano lo stato dei trasporti ferroviari lungo le direttrici del SFM. Andiamo a San Benedetto val di Sambro, dove rischiamo di restare senza treno per la mancata integrazione ferro-gomma.
Repubblica Bologna, domenica 26 marzo, pag. IV
Una commissione ha "testato" i tragitti di chi viene in città dall'Appennino
I TANTI DISAGI DEI PENDOLARI SPERIMENTATI DAI POLITICI
Disagi per i pendolari della ferrovia. L'hanno sperimentato in tanti e ieri anche un gruppo di politici per denunciare la situazione dei forzati dei treni (e dei bus). Cioè di quelli che, ad esempio, ogni giorno si spostano per motivi di lavoro o studio sulla direttrice Bologna - San Benedetto val di Sambro. Scarsa frequenza delle corse, convogli affollati, coincidenze con l'autobus che non coincidono, nessuna integrazione tariffaria, senza contare le oltre due ore di bus che si fanno ogni mattina gli studenti di Castiglione dei Pepoli che frequentano le scuole di Bologna (partenza alle 5.50, arrivo alle 8.15). Lo testimoniano i consiglieri provinciali di Bologna, che ieri hanno toccato con mano la difficile situazione dei collegamenti ferroviari con la montagna. Il primo scotto l'hanno pagato all'arrivo alla stazione di san Benedetto, che è fuori dal centro abnitato e collegata al paese da un servizio di autobus. Scesi dal treno, hanno dovuto attendere 45 minuti la corriera. Al ritorno la missine della commissine consilare "trasporti" è riuscita a prendere il terno per la città solo per un caso fortuit, legato a un "provvidenziale" ritardo del treno. Da San Benedetto parte, infatti, un autobus per la stazione alle 13. Peccato che da orario arrivi 7-8 minuti dopo la partenza del treno. Queto è lo stato dei collegamenti per i pendolari.
Il domani di Bologna, 26 marzo 2006, pag. 23
Castiglione dei Pepoli. I consiglieri provinciali della commissione "trasporti" hanno toccato con mano le difficoltà di molti studenti e lavoratori
LA DURA VITA DEL PENDOLARE
Che la vita dei pendolari sia tutt'altro che invidiabile, è una verità ormai assodata. I forzati dei treni e delle corriere che ogni giorno si spostano per motivi di lavoro o studio sulla direttrice Bologna - San Benedetto val di Sambro se la passano, però, davvero male. Scarsa frequenza delle corse, convogli affollati, coincidenze con l'autobus che non funzionano mai, nessuna integrazione tariffaria, senza contare le oltre due ore di autobus che toccano ogni mattina agli studenti di Castiglion dei Pepoli che frequentano le scuole di Boogna con una partenza media alle 5.50 della mattina e un arrivo in città attorno alle 8.15.
Lo testimoniano i consiglieri provinciali di Bologna, che l'altra mattina hanno toccato con mano la difficile situazine dei collegamenti ferroviari con la montagna. Il primo scotto l'hanno pagato all'arrivo alla stazione di San Benedetto, che è fuori dal centro abitato e collegata al paese da un servizio di autobus. Scesi dal treno, hanno dovuto attendere per tre quarti d'ora la corriera. I consiglieri hanno quindi approfittato dell'atesa per incontrare gli amministratori locali (il vicesindaco di Castiglione dei Pepoli, Lorenzo Bendetti, e il sindaco di San Benedetto, Gianluca Stefanini), concordi nel lamentare i numerosi disservizi nei trasporti. Al ritorno la missione della commissione consiliare Trasporti presieduta da Andrea De Pasquale, è riuscita a prendere il treno per la città solo grazie a un caso fortuito, legato a un davvero "provvidenziale" ritardo del treno. Da San Benedetto parte, infatti, un autobus per la stazione alle 13. Peccato che stando all'orario arrivi 7-8 minuti dopo la partenza del treno. "Questo - osserva sconfortato De Pasquale - è lo stato dei collegamenti". una "vergogna" secondo il capogruppo dei Verdi, Alfredo Vigarani. Chi se la passa peggio sono i tanti extracomunitari che, pur lavorando in pianura e in città, si sono visti costretti a trasferirsi in montagna pur di sfuggire al caro-affitti. A San Benedetto sono almeno in 400 a vivere in queste condizioni e fare i conti giorno dopo giorno con i "disastrati" collegamenti. "Senza contare - fa notare infine De Pasquale - che tra le 10.25 fino alle 13.25 non ci sono treni che colleghino la stazioncina appenninica con la città".
|
|
|
|
|