Andrea De Pasquale

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dicembre 2005

Seduta del 20 e 21 dicembre


 
Seduta doppia, spalmata su due giorni (martedì 20 e mercoledì 21), per consentire lo svolgimento del dibattito (e della votazione) sul Bilancio di previsione 2006, che rappresenta l'atto fondamentale di governo dell'Ente.

Il rito prevede una breve presentazione dell'assessore al Bilancio (Andrea De Maria), e un primo giro di interventi, nel quale parla un consigliere per ogni gruppo politico, a partire dai gruppi più esigui (quindi da Italia dei Valori, PDCI e Verdi, tutti e 3 rappresentati da un solo consigliere, per poi proseguire con Rifondazione, che conta su 2 eletti, la nostra Margherita, che ne ha 3, Alleanza Nazionale, che ne ha 4), e a finire con i più robusti (Forza Italia, con 7 eletti, e DS, con 17 eletti). Seguono interventi dei consiglieri in ordine di libera prenotazione, interventi che - quando non vogliono ripetere per l'ennesima volta cose già dette, o da colleghi nel consiglio odierno, o nelle tante Commissioni dedicate al Bilancio e tenute nelle ultime settimane - finiscono per spaziare su temi anche lontanissimi dall'amministrazione provinciale (dai regolamenti europei all'economia della Cina). Deriva che cerco di evitare nel mio intervento (vedi link).

Il Bilancio 2006, che il 21 viene infine approvato (come prevedibile) con 25 voti favorevoli e 7 contrari (An e Fi), prevede 138 milioni e 900 mila euro per le spese correnti e 82 milioni per le spese in conto capitale. Apprezzamenti vengono espressi da tutte le forze di centrosinistra, mentre l'opposizione ha avanza critiche, soprattutto verso i fondi stanziati per le politiche di pace.

Vengono poi votati diversi atti, tra cui una convenzione tra Provincia e Parco dei Gessi Bolognesi per un progetto di gestione di specie faunistiche e il rinnovo della convenzione tra Provincia e l'istututo per lo studio dei tumori Ramazzini per interventi nel campo delle malattie ambientali e professionali.

Viene infine approvato un ordine del giorno di apprezzamento per l'accordo tra COSEA ed HERA sullo smaltimento dei rifiuti prodotti dal territorio di montagna, che in sostanza crea le condizioni per evitare la costruzione di un nuovo inceneritore nella provincia di Bologna, ma al tempo stesso per realizzare in territorio di montagna, in luogo dell'inceneritore, un centro di smaltimento che favorisca il recupero e la raccolta differenziata.

La seduta si conclude con lo scambio degli auguri ad un buffet, offerto dall'Assessorato all'Agricoltura, a base di prodotti tipici dell'appennino bolognese (Montagna Amica), tra cui spiccano gli ottimi formaggi di un caseificio di Loiano e gli squisiti salumi di una macelleria di Monzuno. Buone feste a tutti!
Per saperne di più: Verbale Consiglio 21-12-2005.pdf

Seduta del 13 dicembre


La seduta si apre con una domanda a risposta immediata relativa alla situazione dell'azienda AVIR di Castelmaggiore (su richiesta di Leporati).

L'assessore Meier dice che oggi lo stabilimento di Castelmaggiore è di proprietà di una multinazionale,  la Owen Illynois che lo ha acquistato nel 1997 e che ha 13 stabilimenti in tutta Europa e conta 2.700 dipendenti.

L'azienda copre il 53% del mercato mondiale dei contenitori di vetro per alimentari, e qui a Castelmaggiore ha attivi 2 forni, che per il tipo di lavorazione ad altissime temperature, hanno bisogno di una costante (e costosa!) manutenzione, senza la quale non è possibile continuare la produzione. L’azienda americana ha deciso di non ristrutturare uno dei due forni esistenti, essendo la produzione mondiale del vetro ridistribuita nei tredici stabilimenti ed anche sulla base di una necessità logistica, per cui si produce il più vicino possibile là dove si utilizza. Nello stabilimento di Castelmaggiore attualmente ci sono 160 dipendenti: la richiesta di mobilità riguarda 60 di loro, ma si sta lavorando al tavolo di crisi per ridurli a 40, e per avere garanzie sul mantenimento dell'altro forno, che tra 2 o 3 anni avrà anche lui bisogno di manutenzione.

Dopo la sequenza di interrogazioni e interpellanze, vengono approvate alcune delibere relative alla realizzazione di alcune opere viarie sparse sul nostro territorio.

La prima, approvata all’unanimità, riguarda la convenzione tra la Provincia di Bologna e il Comune di Castiglione dei Pepoli per la realizzazione di una variante stradale tra la strada provinciale 8 “Castiglione, Baragazza, Campallorzo” e la sp 325 “Val di Setta e val di Bisenzio” nel comune di Castiglione dei Pepoli; tale variante consentirà di alleggerire il flusso dei veicoli, che ora attraversa il centro abitato di Castiglione dei Pepoli, e di rendere anche più sicura la circolazione di pedoni. Costo dell’opera 600.000 euro.

La seconda, approvata sempre all’unanimità, riguarda la convenzione tra la Provincia di Bologna e il Comune di Pianoro per la realizzazione di due opere che garantiscano la sicurezza di ciclisti e di pedoni sulle strade provinciali 58 “Pieve del Pino” e 63 “Della Futa”; sulla strada provinciale 58 “Pieve del Pino”, a Pian di Macina, dove si è registrato un notevole incremento del transito di pedoni in seguito all’apertura di un nuovo centro sportivo, è stata costruita una passerella del costo di 350.000,00 euro; sulla strada provinciale 63, in corrispondenza del km 96,150, in località Boaria, è stata invece realizzata una piazzola di sosta di servizio, con relativo percorso pedonale, per garantire la sicurezza dei pedoni in attesa dell’autobus. Costo dell’opera 20.000,00.

Un’altra passerella pedonale è l’oggetto della convenzione tra la Provincia di Bologna e il Comune di San Lazzaro di Savena approvata sempre all’unanimità. L’opera riguarda il ponte sul fiume Zena, attualmente privo di marciapiede, al km 1,500 della strada provinciale 36 “Val di Zena”, in località Farneto; costo complessivo 70.000,00 euro.

E’ stato infine approvato con 20 voti favorevoli( Ds, Margherita, IdV), 8 astenuti (FI, An e PdCi) e 3 contrari (Rc, Verdi) il protocollo d’intesa tra la Provincia di Bologna, l’associazione intercomunale Reno- Galliera e i Comuni interessati al nodo viario a nord di Bologna. Il protocollo fa il punto sulla nuova Galliera, il passante Nord, e lo spostamento della strada provinciale 3 “Trasversale di Pianura” vicino al Passante Nord. La nuova Galliera, ritenuta l’opera prioritaria per razionalizzazione della viabilità di quel territorio, di cui la Provincia ha già approvato il progetto preliminare del primo lotto, parte dal Trebbo, da via Cristoforo Colombo, ed arriva all’intersezione dell’attuale SP 3 (trasversale di Pianura).
Per saperne di più: Verbale Consiglio 13-12-2005.pdf

Seduta del 6 dicembre


Seduta riunita presso il Comune di Casalecchio in forma solenne, insieme al consiglio comunale di Casalecchio e a quello di Bologna, per commemorare la strage avvenuta 15 anni fa, quando un aereo militare centrò la scuola Salvemini, a Casalecchio, uccidendo dodici ragazzi.
Per saperne di più: Verbale Consiglio 06-12-2005.pdf

Seduta del 5 dicembre


Convocata eccezionalmente di lunedì pomeriggio, per fare spazio domani (6 dicembre) ad una seduta commemorativa della strage avvenuta a Casalecchio esattamente 15 anni fa, quando un aereo militare centrò la scuola Salvemini uccidendo dodici ragazzi, la seduta è particolarmente ricca di delibere e ordini del giorno (motivo per cui rinuncio a riferire delle interrogazioni).

La prima delibera riguarda il bilancio dell'istituto Minguzzi, che si occupa di malattia e disagio mentale. Viene approvata a maggioranza (con l'astensione della minoranza). Sempre a maggioranza viene approvato uno schema di convenzione tra le provincie dell'Emilia Romagna per al realizzazione di un sistema permanente di analisi dei risultati di gestione. Ancora a maggioranza viene approvata una delibera di variante al Piano Territoriale del Parco dei Gessi.

Tra gli ordini del giorno, ottiene l'unanimità dei consensi quello presentato dalla collega Vania Zanotti (DS), ma firmato da tutte le donne elette nel nostro consiglio, che invita ad "adottare buone prassi" per consentire una migliore conciliazione dei tempi della politica con i tempi della vita e del lavoro.

Oltre a favorire una maggiore partecipazione delle donne all'attività politica (in quanto su di esse ricade oggettivamente il maggior carico del lavoro di cura), la scelta di organizzare in modo più efficiente, sintetico e meno dispersivo il lavoro politico e istituzionale - affermo nel mio intervento - è fondamentale per la selezione della classe politica e l'accesso alla politica da parte di persone (donne in primis, ma anche professionisti o uomini che hanno scelto di non sottrarsi alla famiglia e ai lavori di cura...).

In breve: se vogliamo che la politica si arricchisca del contributo di persone che non si dedicano ad essa a tempo pieno, in maniera esclusiva, ma che mantengono attività e responsabilità in altri campi della vita, la strada auspicata da questo ordine del giorno è positiva e necessaria.

A maggioranza vengono quindi approvati 2 ordini del giorno, uno a sostegno delle proteste delle Comunità Montane, in quanto oggetto di tagli specifici da parte della legge finanziaria, e l'altro - presentato da me - sulla riassegnazione dei beni sequestrati alla mafia. In sostanza si paventa che la legge cosiddetta "Rognoni - La Torre" del 1996, relativa alle "Disposizioni in materia di gestione di beni sequestrati o confiscati", venga inebolita da un disegno di legge che prevede la possibilità di revisione delle assegnazioni dei patrimoni confiscati, senza limiti di tempo e su semplice richiesta di chiunque sia titolare di un "interesse giuridicamente riconosciuto".

Nel documento, ispirato alla campagna dell'Associazione Libera, la Provincia esprime "il proprio invito ed auspicio ai parlamentari di tutte le forze politiche affinché siano trovati al giusta misura ed il corretto equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di confisca dei beni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano nell'illegalità e nel sangue". Nonostante il mio forte appello alle minoranze, il documento passa solo a maggioranza (15 voti favorevoli), con l'astensione dei 6 consiglieri di opposizione, ai quali si aggiunge - a titolo personale - il capogruppo di Rifondazione Comunista Sergio Spina (22 votanti in tutto, vista l'ora tarda).

La seduta si chiude con l'approvazione, questa volta all'unanimità, di un Ordine del giorno di condanna per gli episodi di violenza sessuale recentemente accaduti in città, e di solidarietà alle vittime.
Per saperne di più: Verbale Consiglio 05-12-2005.pdf
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