febbraio 2005
Consiglio del 22 febbraio
Seduta aperta dalla commemorazione, fatta dalla presidente, di Dina Sabbi, donna impegnata nella resistenza prima, nel sindacato e in politica poi, defunta nei giorni scorsi.
Dopo il ricordo - da parte di alcuni consiglieri - del fondatore di Comunione e Liberazione don Luigi Giussani, scomparso la notte scorsa, si passa alle solite interrogazioni e interpellanze, tra cui una sui comportamenti della SEBAC di Granaglione, e una sui recenti casi di meningite verificatisi nel territorio provinciale.
Il consiglio viene poi sospeso a seguito della notizia della morte di Renzo Imbeni; per poi proseguire con ulteriori interrogazioni, mentre i due ordini del giorno iscritti (di gemellaggio con Nassirya, proposto dal centrodestra, e di gemellaggio con Falluja, proposto da Rifondazione, Comunisti Italiani e Verdi) vengono ritirati e rinviati ad un lavoro in commissione.
Consiglio del 15 febbraio
Dopo alcune interrogazioni interessanti ed altre amene (sulla raccolta differenziata di rifiuti ma anche sui canili di Loiano e Castiglion dei Pepoli, sulla valorizzazione dei meloni...), viene approvato il Programma provinciale delel politiche dell'Istruzione, della Formazione e del lavoro.
Consiglio dell'8 febbraio
Viene approvato a maggioranza (24 a favore, 6 contrari, corrispondenti ai consiglieri di AN e FI presenti in aula) il documento della presidente Draghetti sugli indirizzi delle politiche di pace.
Sempre a maggioranza, ma con l'astensione della minoranza, viene appprovata l'Intesa Istituzionale per il sostegno alla montagna.
Viene infine votato il Piano di Azione Ambientale per un futuro sostenibile 2004-2006, questa volta con il voto contrario delle minoranze.
Consiglio dell'1 febbraio
Consiglio solenne, tutto dedicato al 60° anniversario del diritto di voto alle donne. Sala traboccante di gente (per l'occasione è stato allestito un impianto che consentiva di seguire i lavori del Consiglio dall'attigua sala dello Zodiaco), e piena dei gonfaloni di tutti i comuni della provincia, rappresentati soprattutto da donne (sindaci, assessori). La seduta è stata aperta da una bella relazione della prof. Anna Rossi Doria, sul cammino difficile dei diritti delle donne, e delle perplessità che 60 anni fa si registravano intorno alla proposta di estendere alle donne il diritto di voto (promosso soprattutto dal partito popolare). La solennità del momento non ha impedito, come spesso accade, l'avvitamento di molti, troppi interventi nella polemica spicciola (il cui succo è riassumibile nella domanda se i problemi delle donne ad affermare i propri diritti e ad accedere a ruoli dirigenziali e politici sia più colpa della destra o della sinistra...) Essendomi stato affidato dal mio gruppo il compito di tenere il discorso a nome della Margherita, ho preferito quindi fare un discorso un po' irrituale e forse duro, riguardo al buco nero, al punto più basso dei diritti e della dignità delle donne che si registra oggi, a Bologna come in tutto l'occidente: ovvero la condizione delle ragazze di strada, la tratta delle schiave del sesso. ( clicca qui per leggere il discorso)
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