Seduta che si annuncia critica già dagli argomenti in programma, che più lontani da Bologna, dal suo territorio e dai suoi problemi non potrebbero essere.
Oltre a tre delibere (di approvazione degli statuti di 3 parchi: Abbazia di Monteveglio, Monte Sole, Calanchi dell'Abbadessa), ci apprestiamo infatti a discutere dei seguenti ordini del giorno:
- uno presentato dalle minoranze (FI e AN) per esprimere condivisione (!) per la scelta del governo di confermare gli impegni internazionali assunti relativamente all'ampliamento della base americana di Vicenza.
- uno sullo stesso argomento, ma di significato opposto, presentato da Rifondazione, Verdi di Comunisti Italiani, che arriva a chiedere la partecipazione della Provincia alla manifestazione di Vicenza (contro la nuova base militare) con tanto di gonfalone.
- uno, presentato ancora da AN e FI, per chiedere che il giorno del ricordo (il 10 febbraio, a proposito delle stragi nelle foibe carsiche) sia celebrato con un momento di raccoglimento nelle scuole e con un gemellaggio tra la provincia di Bologna e quella di Trieste.
- uno, presentato sempre dalle minoranze, sui tragici avvenimenti di Catania (l'uccisione dell'ispettore di polizia Filippo Raciti ad opera di ultrà violenti).
Durante la seduta del consiglio ne viene presentato un altro, sempre su Vicenza, da DS e Margherita.
Ad aprire le danze è la richiesta delle minoranze di discutere con urgenza un Odg sui 15 arresti di uomini legati alle Brigate rosse. L'urgenza - perorata da Finotti, FI - viene rifiutata dalla maggioranza - con motivazioni espresse da Gnudi, DS, che contesta la volontà del Polo di creare contrapposizioni sul terrorismo - ma in aula si accendono le polveri, con vive proteste di Spina (Rifondazione) che non accetta gli sia negata la parola sull'urgenza. "Se interviene anche lei, io sono costretto ad aprire un dibattito che il regolamento non prevede, dal momento che l'ordine del giorno non e' stato valutato urgente", dice il presidente Cevenini, che ha considerato mozioni d'ordine i due interventi pro e contro l'urgenza. Da qui la protesta dell'esponente di Rifondazione e la sospensione del Consiglio, mentre dai banchi dell'opposizione Leporati (FI) grida "Vergognatevi!", suscitando a sua volta le proteste di Finelli (DS).
Al di là degli esiti dei singoli documenti (su Vicenza ne passerà solo uno, quello di DS e Margherita, con 14 voti favorevoli e 11 contrari - FI e An, Rc, Verdi, PdCi -, mentre gli altri saranno tutti respinti), quello che
trovo sempre meno giustificabile è l'utilizzo del nostro tempo di amministratori locali (eletti per occuparci dei problemi locali) per partite a tennis verbali su temi che, visti dal nostro territorio, altro non sono che esercizi di ideologia e di posizionamento politico ad uso dei media. Si tratta di una modalità estremamente comoda di "fare politica", che non richiede nessuno studio, nessun ascolto, nessun incontro con problemi e situazioni concrete, ma esige semplicemente e banalmente la ripetizione di tesi ormai consumate, già scontate in partenza, tanto che quando si accende un microfono sarebbe facile indovinare quali saranno i passaggi, le frasi, i concetti chiave di ciascuno. E' una modalità rispetto alla quale vorrei marcare tutta la mia distanza, ma non mi è ancora chiaro come fare: potrei uscire dall'aula (stavolta l'ho fatto, ma mi rendo conto che questo scarica poi su altri il "dovere di presidiare il forte" e non fare prevalere tesi estreme e squilibrate) potrei starci e astenermi (ma questo potrebbe essere letto come una ambiguità della mia posizione tra gli opposti schieramenti), potrei scrivere resoconti satirici su queste pantomime e tentare di farli pubblicare da qualche giornale... Per ora non so, vedremo.
Comunque, per dovere di cronaca, ecco una sintesi dei contenuti promossi e bocciati in questo martedì "da dimenticare".
Il testo approvato (da DS e Margherita) “prende atto” delle comunicazioni del Governo espresse in sede parlamentare dal Ministro della Difesa circa “le ragioni di coerenza con la linea di politica estera e di difesa del nostro paese per le quali si è ritenuto di dover confermare la disponibilità a corrispondere alla richiesta degli Stati Uniti”, e chiede inoltre al Governo “di verificare tutte le condizioni per salvaguardare al tempo stesso gli interessi della difesa nazionale, la collaborazione con gli Usa e le legittime esigenze delle popolazioni di Vicenza sulla sostenibilità ambientale e territoriale” e di “dare impulso alla Conferenza nazionale sulle servitù militari, coinvolgendo Difesa, Forze armate, Regioni e Enti locali, al fine di arrivare nel quadro di un sistema di difesa flessibile, integrato a livello europeo con le forze alleate, ad una ridefinizione delle servitù militari che gravano sui territori del nostro Paese”.
Quello presentato da AN e FI (al chiaro scopo, perfettamente centrato, di dividere la maggioranza) e bocciato (con 7 voti favorevoli e 18 contrari) esprimeva sostegno alla scelta dell’attuale esecutivo di confermare gli impegni internazionali assunti dal precedente Governo.
Il testo di Rc, PdCi e Verdi (respinto con 4 voti favorevoli e 10 contrari) era favorevole invece alla manifestazione indetta per sabato prossimo a Vicenza “per affermare l’inutilità dei nuove strutture militari nel nostro paese.”