giugno 2006
Seduta del 27 giugno
In apertura viene presentato il nuovo assessore al Bilancio, Aleardo Benuzzi, DS, che si sottopone a un "battesimo di fuoco" dovendo alla sua prima seduta presentare la delibera di approvazione del Rendiconto di Gestione dell'esercizio 2005.
Come già altre volte, il dibattito sul bilancio offre l'occasione ai vari gruppi consiliari di fare un discorso politico "senza confini", chi (la minoranza) attaccando a 360 gradi la politica dell'ente, chi (la maggioranza) difendendola, non senza accenti diversi, rispecchianti le diverse sensibilità politiche.
Alla fine, il bilancio viene approvato con 25 voti favorevoli (tutti i consiglieri di maggioranza presenti in Consiglio) e 8 contrari (tutta l'opposizione).
La gestione dell’esercizio 2005, che per la spesa corrente si attesta intorno ai 140 milioni di Euro, si è chiusa in equilibrio, con un risultato positivo di circa 600 mila Euro. In particolare, le aree per le quali sono state impegnate maggiori risorse, ad esclusione dei servizi generali dell’amministrazione, sono quelle dell’istruzione pubblica con circa 35 milioni di euro, la gestione territoriale (viabilità e pianificazione) con circa 16 milioni di euro e lo sviluppo economico con 12 milioni e mezzo di euro.
Analizzando gli investimenti, si rileva che il 52% delle risorse (pari a circa 31 milioni di euro) viene assorbito da viabilità e programmazione territoriale; seguono l’edilizia scolastica e istituzionale, e lo sviluppo economico.
Seduta del 20 giugno
Seduta aperta dalle dimissioni del vice presidente (e assessore al bilancio) Andrea De Maria, che lo scorso venerdì 16 giugno è stato eletto a segretario della Federazione DS di Bologna (con un plebiscito: oltre il 97% dei consensi). Con una sensibilità istituzionale purtroppo non sempre scontata, De Maria ha ritenuto opportuno dimettersi, non ritenendo opportuno cumulare incarichi di direzione politica con incarichi di responsabilità amministrativa, come ha esposto in una lettera alla presidente Draghetti che è stata letta in Consiglio. Nella risposta la presidente ha ringraziato De Maria, che ha ricevuto gli auguri di tutti i gruppi consiliari, per poi alzarsi e lasciare i banchi della giunta. Il ruolo di vicepresidente verrà ricoperto dall'assessore alla pianificazione e ai trasporti Giacomo Venturi, mentre la delega al bilancio verrà affidata a un nuovo assessore, Aleardo Benuzzi, che però oggi non si è presentato. Il consiglio ha anche dato il bentornato all'assessora Simona Lembi, fresca mamma di Giulio, nato poche settimane fa. Tra le delibere, viene approvata a maggioranza (ma con 4 voti contrari da parte di Verdi, PDCI e Rifondazione) la delibera di approvazione delle modifiche all'accordo territoriale per l'ambito produttivo sovracomunale "San Carlo", di cui abbiamo discusso nella IV Commissione di giovedì 15 maggio. Tra gli ordini del giorno, ve ne sono due, quasi identici tranne che per qualche parola, di condanna i fischi e il lancio di pomodori in occasione della manifestazione del 2 giugno (festa della Repubblica). Il primo è firmato da tutta la maggioranza ad eccezione di Rifondazione, il secondo dalla sola Rifondazione, e riporta di diverso la parola "legittime" accanto a "iniziative antimilitariste". Un terzo odg, anch'esso sullo stesso oggetto, anch'esso molto simile, viene presentato dalle minoranze, con la sola differenza di citare le bandiere di "forze politiche della maggioranza" in mezzo ai manifestanti. Nel dibattito emerge la proposta di rinviare i primi due (quelli di maggioranza), mentre la minoranza mantiene il suo, addirittura eliminando la frase che lo differenziava da quello presentato in origine da DS e Margherita. I DS decidono allora di votare contro al documento. Il risultato paradossale è che viene presentato dalle minoranze (AN e FI) lo stesso documento originariamente presentato da DS e Margherita, che gli voteranno contro: l'odg viene infatti respinto con 5 voti favorevoli (AN e FI) e 20 contrari (DS, Margherita e Rifondazione: ma io esco dall'aula, sentendomi ridicolo a votare contro un testo sottoscritto solo una settimana fa dal mio gruppo). Sul finire del consiglio, vengono respinti altri due Odg presentati dalle minoranze, uno di sostegno alle Frecce Tricolori ("parte delle quali impegnate all'estero in numerose missioni umanitarie e di pace"), uno che chiede al Parlamento di fissare per legge il numero massimo di membri del Governo (contro la scelta di Prodi di nominare fino a 102 ministri, vice e sottosegretari).
Seduta del 13 giugno
Assemblea aperta da una interrogazione (del cons. Lorenzini, di Forza Italia) in merito agli invasi idrici costruiti sul crinale appenninico ai confini dei comuni di Monghidoro, Monterenzio e Firenzuola. Nella risposta l'assessore Burgin dice che gli invasi (laghetti artificiali) ci sono ma non sono usati, e vengono tenuti vuoti, e che l'intento di Hera è di dismetterli completamente. Colorita anche l'interrogazione del cons. Sabbioni, sempre di FI, che intende sapere se la Provincia sia dotata di strumenti per la rilevazione degli odori (naso elettronico), che ottiene - sempre da Burgin - risposta negativa ("non li abbiamo nè pensiamo di acquisirne"). Tra le delibere, viene approvata (con l'astensione delle minoranze) una ulteriore modifica al vigente regolamento per il rilascio e il rinnovo d'ufficio del decreto di approvazione di Guradia Giurata Volontaria caccia e pesca. Si affronta poi il principale tema della giornata: la revoca del patto di sindacato sui trasferimenti delle quote azionarie di Hera, in sostanza per consentire alla Provincia di svincolarsi dall'obbligo di non vendere le quote in suo possesso (un modesto 0,06 %). In sostanza, con questo atto la Provincia desidera tenersi una porta aperta qualora intendesse vendere questa quota, che nonostante lo scarso peso societario viene vista come contraddittoria rispetto al ruolo di programmazione e controllo in tema di politiche ambientali (acqua, rifiuti, ecc.) che la Provincia ricopre presiedendo l'Agenzia ATO5 (Ambito Territoriale Ottimale), rispetto alla quale Hera ha un compito esecutivo. La delibera passa con 22 voti a favore e 9 contrari, tra cui le minoranze e i due consiglieri di Rifondazione Comunista.
Seduta del 6 giugno
Dopo le interrogazioni di rito (sui temi più vari: se la giunta non intenda istituire un Osservatorio sulla sicurezza dei cittadini, o uno sportello informativo per i consumatori, o sulle iniziative da adottare per informare della presenza sul territorio di varie specie animali o vegetali...), viene discusso e respinto (con 7 voti favorevoli e 22 contrari) un ordine del giorno (proposto dalla minoranza) che chiede l'abolizione dell'ICI (in scia alla trovata elettorale di Berlusconi nell'ultimo Porta a Porta).
Viene poi discusso un ordine del giorno "bipartisan", firmato da vari esponenti di maggioranza e minoranza, in merito ai crescenti episodi di violenza sulle donne. Il testo, dopo un elenco di 9 terribili episodi di sangue consumati nelle scorse settimane ad opera di conviventi o ex conviventi, mariti o ex mariti, amanti o ex amanti, riconduce tale violenza "ad una cultura che nega alle donne pari opportunità e pari diritti, e legittima la violenta appropriazione o soppressione del loro corpo."
Una chiave di lettura incompleta, a mio giudizio, che lasciata sola rischia di apparire forzata, ideologica e carente sul piano "sociologico" (negare a una donna pari opportunità, ad esempio nelle carriere lavorative, è piuttosto diverso che assassinarla: c'è di mezzo un elemento passionale e sessuale che non può essere saltato). Propongo pertanto di integrare questo passaggio aggiungendo la parola "prevaricatrice" accanto a "cultura", e aggiungendo in coda alla frase l'espressione "complice anche una concezione possessiva e consumista della sessualità".
Non mi pare infatti che si possa tenere fuori dalle cause di questa violenza sulle donne anche la cultura (indotta da molte fonti, non ultima quella pubblicitaria) del desiderio sessuale come pretesa di soddisfazione immediata, e del corpo della donna come strumentale a questa soddisfazione: "ti voglio, quindi ti prendo, con le buone o con le cattive". E questo si evidenzia nella crescita non solo delle violenze (citate nell'odg) con esiti mortali, ma anche in quelle a sfondo sessuale (anche a Bologna gli episodi di violenza carnale sono molto aumentati).
L'emendamento viene accolto, e mi pare con convinzione, dalla prima firmataria Vania Zanotti, che nel suo intervento riprende alcuni dei miei ragionamenti e fa propria l'aggiunta da me proposta. Il documento viene così approvato all'unanimità, sia pure dopo una faticosa (circa 2 ore!) fase di discussione.
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