marzo 2009
Seduta del 31 marzo
L'inizio della seduta è caratterizzato dagli accalorati interventi critici della minoranza a proposito del numero speciale della pubblicazione "I Portici", dedicato al bilancio di mandato e quindi privo - a differenza dei numeri ordinari - del contraddittorio (ovvero di spazi dedicati alle voci critiche dell'opposizione). A proposito di note di colore, il consigliere Spina (ex Rifondazione, ora Gruppo Misto) domanda alla presidente Draghetti spiegazioni sulla benedizione pasquale prevista per la giornata di domani, polemizzando sul fatto che avvenga in orario di lavoro, a pregiudizio della produttività tanto cara a Brunetta, e che costituisca un ennesimo episodio di ingerenza clericale nella vita istituzionale. La presidente Draghetti risponde che si tratta di una tradizione consolidata, che i dipendenti non sono nè convocati né invitati, ma semplicemente "informati" del rito, e che sono liberi quindi di partecipare, ovviamente timbrando il cartellino come quando vanno in pausa. Viene aperta la discussione sul PMP, il Piano della Mobilità Provinciale, atto fondamentale di attuazione del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) già discusso nella IV Commissione del 20 febbraio. Più che una discussione, una filippica dell'opposizione (quella storica di centrodestra e quella di nuovo conio di sinistra), sterile e poco argomentata, che non serve a nulla, se non alla minoranza a dilatare i tempi mettendo a rischio l'approvazione per logoramento. Il PD risponde rinunciando a tutti gli interventi (tranne uno breve di Gnudi), per non contribuire all'allungamento dei tempi. Cionostante si arriva al voto alle 19.40, e la delibera passa con 18 voti a favore, 3 astenuti (Verdi e Sinistra Democratica) e 9 contrari (PdL, Rifondazione e Spina del gruppo misto). A questo punto il consiglio viene sospeso rinviando la discussione su un'altra delibera fondamentale del mandato, quella sul Piano del Commercio.
Seduta del 24 marzo
L'attentato alla sede della Lega in via Pietralata domina in diversi interventi di inizio seduta. Su questo episodio verranno più tardi approvati due ordini del giorno (uno di sinistra, dal PD a Rifondazione, e uno del PdL, differenziati dal fatto che il primo " condanna" il " gravissimo episodio", sottolineando come " chi mette bombe... cerca di limitare ancora di più l'agibilità politica e sociale dei soggetti più deboli e meno rappresentati", mentre il secondo " esprime la propria totale solidarietà alla Lega Nord"), entrambi votati all'unanimità (26 favorevoli su 26 presenti). Folta la lista delle delibere: le prime due riguardano temi regolamentari (modifica del regolamento del Consiglio e approvazione del regolamento per le attività di comunicazione e informazione), e vengono approvate con 21 voti favorevoli, 6 contrari e 1 astenuto. La terza riguarda il recesso (e la conferma della collaborazione) della Provincia rispetto al Centro di servizio per l'informazione e la formazione del volontariato di protezione civile, che viene approvata con 22 voti a favore e 6 astensioni. La quarta, riguardante le modifiche al regolamento per la disciplina della pubblicità sulle strade della Provincia (vedi IV Commissione del 13 marzo), ottiene l'unanimità (28 favorevoli su 28 presenti). Identica sorte per la delibera (la quinta) relativa alla modifica dell'Accordo di Programma per la gestione dei rifiuti agricoli. A maggioranza vengono invece approvate le ultime 3 delibere (per un totale di 8), riguardanti rispettivamente: l a cessione alla Regione di una quota azionaria pari al 2% di Bolognafiere (23 a favore, 9 contrari), e la contestuale approvazione dell'Accordo di Sindacato tra azionisti pubblici territoriali di Bolognafiere (23 a favore, 8 contrari); la trasformazione del circuito Giovani Artisti Emilia Romagna in Associazione (22 favorevoli, 7 contrari). A proposito di BolognaFiere, la Provincia resta socio di maggioranza relativa (con il 15,3 % del capitale, grazie al fatto che la cessione segue l'acquisizione delle quote di BolognaFiere prima in mano alla società Bologna Finanziaria Metropolitana, pure partecipata dalla Provincia), e dalla vendita ricava circa 3 milioni di Euro. La Regione, acquisendo il 2% dalla Provincia e altrettanto dal Comune, arriva invece al 4%. Fitto anche l'elenco degli ordini del giorno (almeno 7, se non me ne sono sfuggiti): oltre ai due sull'attentato contro la Lega, segnalo quello (che ho firmato anch'io) sulle intenzioni dichiarate dal Governo rispetto alla concessione della possibilità di aumento delle cubature edilizie, in deroga agli strumenti di pianificazione urbanistica, nel quale si evidenzia l'effetto di condono preventivo e il rischio di peggioramento della qualità urbanistica e architettonica del nostro territorio di tale provvedimento, e chiede al Governo di aprire un confronto con le Regioni per predisporre un piano casa condiviso e rispettoso della qualità del paesaggio italiano. Il documento viene approvato con 20 voti favorevoli e 6 contrari.
Seduta del 17 marzo
In apertura spiccano gli interventi inusitatamente aspri dei consiglieri Finotti (FI), Guidotti e Rubini (AN) contro la presidente Draghetti, per le affermazioni fatte nell'intervento all'iniziativa pubblica di venerdì 13 sera, alla Sala Europa (con Delbono e Fassino) riguardo al r ischio di razzismo nel nostro territorio qualora prevalessero determinate forze politiche. I consiglieri usano parole pesanti, come miseria culturale, scelleratezza, parole inqualificabili e irresponsabili, volontà di infangare l'avversario trattandolo da nemico, fino addirittura a immaginare una responsabilità morale della Presidente della Provincia in caso di disordini e scontri tra diverse fazioni politiche, in quanto le parole della Draghetti avrebbero fomentato l'odio politico. In risposta la presidente invita a leggere l'intero suo discorso evitando di estrapolarne pezzi fuori contesto. Nel prosieguo della seduta - che non metterei tra le più significative di questo mandato - vengono messe in votazioni alcune delibere, tra cui segnalo quella di modifica degli accordi tra la Provincia, la TAV, la Fiat e il comune di Loiano riguardo agl interventi di mitigazione ambientale dei lavori Alta Velocità, che avevamo già affrontato nella IV Commissione del 6 marzo, e che viene approvata con 30 voti a favore e 1 astenuto (Spina, ex RC ed oggi Gruppo Misto). Ottengono poi la maggioranza, ma non qualificata, tre delibere di carattere regolamentare (approvazine del regolamento per la disciplina delle attività di comunicazione e informazione; regolamento per il funzionamento del Consiglio Provinciale, modifiche all'art. 32; Statuto della provincia, modifiche agli art. 9 e 10), che quindi non si considerano approvate. La seduta va estenuandosi prima nella discussione sulla possibilità o meno di costituire l'Ente Provincia come parte civile nei processi per stupro (a cui si riferivano due delle modifiche regolamentari di cui sopra), su cui maggioranza e minoranza si rimpallano l'accusa di non essere davvero dalla parte delle donne e di non voler affrontare il tema violenza sessuale, e infine su un ordine del giorno proposto dalla minoranza nel lontano 2007 rispetto ad un gemellaggio con la provincia di Trieste allo scopo di meglio ricordare la tragedia delle Foibe. Il centrodestra inizia una serie di interventi che paiono mirati ad allungare i tempi, forse per non arrivare a votare una serie di ordini del giorno proposti dal PD e critici verso l'azione di governo (uno di questi, che porta anche la mia firma, esprimeva disappunto e preoccupazione per il decreto di "espansione edilizia" in deroga alle norme urbanistiche). A un certo punto ci si accorge che manca il numero legale e la seduta è tolta (sono circa le 19.00), senza lasciare in noi - parlo dei colleghi del PD che mi sedevano vicini - la sensazione di essere stata particolarmente utile. Notiamo infatti che negli ultimi consigli l'atteggiamento della minoranza è particolarmente ostile e tribunizio, quasi a voler non tanto contrastare l'azione amministrativa nei suoi contenuti, ma nella sua agibilità materiale, ovvero con manifestazioni folcloristiche (anche oggi a un certo punto hanno deciso di fotocopiare un articolo di giornale che riguardava la presidente Draghetti e di esporne ciascuno una copia a braccia alzate, a mò di stendardo...), o con atteggiamenti dilatori e ostruzionistici.
Seduta del 10 marzo
In apertura domanda di attualità del cons. Facci (AN) sull'interruzione del servizio sulla linea ferroviaria Bologna-Porretta per un albero caduto a causa del vento. L'assessore Venturi conferma il disagio ma sottolinea la rapidità del ripristino della linea.
Segnalo anche la risposta dell'assessore Rebaudengo a una domanda di Guidotti sull'episodio del voto collettivo alle scuole Longhena, risposta nella quale l'assessore smorza la polemica (mentre sui giornali odierni l'episodio viene rilanciato con la solita litania di affermazioni ideologiche, ovvero che il voto in sé produce una scuola escludente e selettiva, intendendo naturalmente nel concetto di selezione delle attitudini e delle capacità personali qualcosa di orribile).
Viene quindi proposta dalla giunta la delibera (votata all'unanimità) per attribuire il premio Provincia a Giacomo Bulgarelli.
A maggioranza (22 favorevoli, 10 contrari) passa invece una delibera di variazione al bilancio di previsione 2009.
Passando agli ordini del giorno, viene approvato un testo (con 19 voti a favore e 5 astenuti) che chiede la messa al bando delle mine antipersone e delle cluster bombs, e il finanziamento dell’opera di sminamento, anche alla luce del fatto che l’Italia è tra i principali produttori di tali ordigni.
Un secondo documento (approvato con 22 voti favorevoli e 5 contrari) critica il disegno di legge del Governo dello scorso 27 febbraio, che interviene sul diritto di sciopero, in modo tale da pregiudicare - secondo l'odg approvato - l'esercizio riconosciuto dall'art. 40 della Costituzione.
Infine viene votato come urgente un testo (approvato all'unanimità) di sostegno al percorso attivato dai Comuni di Imola e San Giovanni in Persiceto e dalla Giunta provinciale affinché la Haworth spa (mobili per ufficio) possa continuare in entrambe le sedi la propria produzione. Lo scorso 4 febbraio infatti l'azienda aveva comunicato la volontà di chiudere lo stabilimento di Imola, licenziando 130 lavoratori e dimezzando le maestranze in quello di San Giovanni in Persiceto.
Seduta del 3 marzo
Apertura vivacizzata da una raffica di domande di attualità del consigliere Spina (finora RC, ma proprio oggi annuncia l'uscita dal Gruppo di Rifondazione), su crisi economica, carcere, testamento biologico, ed altri argomenti ancora.
Tre le delibere (due recuperate dalla seduta scorsa, terminata per mancanza del numero legale): la prima - approvata con 24 voti a favore e 9 contrari - riguarda appunto la costituzione della nuova Autorità d'ambito Provinciale per l'esercizio del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani, che di fatto segna il superamento degli ATO, con riappropriazione delle competenze direttamente in capo alla provincia, e relativo beneficio sui costi (per circa 850 mila Euro all'anno). Le quote di partecipazione sono per il 10% della Provincia, le restanti saranno suddivise tra i Comuni sulla base della popolazione residente, mentre i 13 dipendenti in capo ad ATO verranno suddivisi tra Regione e Provincia.
La seconda - approvata all'unanimità - riguarda una modifica alla convenzione che regola i rapporti tra Provincia e Carisbo per la gestione del servizio di tesoreria dell’Ente, che consentirà di estendere alle piccole e medie imprese finanziamenti particolarmente agevolati messi a disposizione di Palazzo Malvezzi dal proprio Tesoriere (ovvero la Carisbo). L'iniziativa, che rientra tra le azioni messe in campo dalla Provincia per contrastare la crisi economica, consente di mettere a disposizione delle aziende con sede operativa nel territorio bolognese un plafond annuale pari a 5.000.000 (cinque milioni) di euro di mutui.
La terza infine - approvata con 21 voti favorevoli e 5 contrari, riguarda il protocollo d’intesa sugli obiettivi di panificazione faunistica tra la Provincia di Bologna e i parchi regionali dei Gessi bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, i Laghi di Suviana e Brasimone, il parco storico di Monte Sole, quello del Corno alle Scale e dell’Abbazia di Monteveglio, che insieme concordano obiettivi e modalità comuni relativamente alla pianificazione faunistica, impegnandosi a svolgere, tutti gli anni, i censimenti dei cervidi in modo che l’acquisizione dei dati e la loro interpretazione diventi patrimonio comune per una gestione coordinata delle azioni di tutela e di controllo delle presenze faunistiche, allo scopo di contenere la fauna là dove vengano accertati danni alle produzioni agricole, oppure per favorire il raggiungimento delle densità obiettivo fissate dalla singola area protetta e dal Piano faunistico venatorio provinciale 2007-2012.
Passando agli ordini del giorno, viene bocciato (8 favorevoli e 21 contrari) il testo presentato dalla minoranza che impegnava la giunta a fare in modo che un rappresentante dell'associazione ex consiglieri della provincia di partecipare ai lavori del consiglio provinciale (proponendo una analogia con il consiglio degli stranieri). Respinto anche un testo presentato da Rifondazione che chiedeva di opporsi al divieto di manifestazioni nelle piazze del centro storico dalle 14 del sabato alla sera della domenica, divieto contenuto in una ordinanza della Prefettura, a sua volta applicativa della direttiva del ministro dell'Interno Maroni.
L'esame degli ulteriori ordini del giorno si arresta davanti ad una ennesima mancanza del numero legale, desunta stavolta dagli esiti della votazione di un odg presentato dal PD sui provvedimenti del governo in materia di libertà di manifestazione mediante leggi delega e decreti legge: 18 favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto. Siccome il numero legale è 19, la minoranza (che era prontamente uscita) chiede la sospensione del Consiglio, che viene accordata sulla base del Regolamento, tra la perplessità di tanti - tra cui il sottoscritto - che non capiscono come sia possibile che un assente contesti la mancanza di un numero legale che sarebbe raggiunto non appena tale assente varcasse la soglia dell'aula, appunto per chiedere la verifica del suddetto numero legale... Comunque il risultato è che si va tutti a casa (nota: del PD eravamo presenti in 17 su 18).
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