ottobre 2005
Seduta del 25 ottobre
Tra le domande di apertura, ne brillano due di altrettanti consiglieri di Forza Italia: la prima, sulle magliette con le quali la delegazione della Provincia di Bologna andrà a New York per promuovere il territorio bolognese in occasione della maratona (ci andranno la Presidente e 4 assessori, a proprie spese); la seconda, su cosa intenda fare la giunta per promuovere un caseificio di Gaggio Montano che si è aggiudicato la medaglia di bronzo ad un concorso sui formaggi duri.
Due le delibere: una relativa alle linee di indirizzo per la formazione del Bilancio di previsione per l’anno 2006 (che viene votata a maggioranza), l'altra relativa alle “linee di indirizzo di programmazione provinciale per il triennio 2005-2007 degli interventi per lo sviluppo, il consolidamento e la qualificazione dei servizi educativi rivolti ai bambini tra 0 e 3 anni”, che viene approvata a maggioranza con l'astensione delle minoranze.
In proposito, l’assessore Giuliano Barigazzi ha illustrato, tra gli interventi previsti, l’estensione dell’offerta educativa per la prima infanzia (la cui copertura rispetto alle richieste è cresciuta dall’ 82,9% del 1999-2000 all’ 87,22% del 2003-2004 e per cui prevede un ulteriore crescita per il 2004-2005), la costruzione di nuovi nidi, la prosecuzione dei servizi sperimentali (come i progetti di educazione domiciliare) in corso e l’avviamento di nuovi servizi, gestiti in buona parte da soggetti privati sotto la supervisione dei comuni, e volti soprattutto a contrastare lo squilibrio dell’attuale offerta sul territorio provinciale e a raggiungere una maggiore omogeneità. Complessivamente sono 20 i progetti approvati quest’anno, di cui 9 come prosecuzione di precedenti e 11 nuovi.
Seduta del 18 ottobre
Consiglio interrotto per ragioni tecniche (malfunzionamento dell'impianto di amplificazione, con un fastidiosissimo fischio che non si riesce ad eliminare...) e con un'unica delibera, relativa al “programma 2006 di interventi di forestazione e manutenzione di aree appartenenti a enti pubblici”, che viene approvato all'unanimità.
Viene osservato anche un minuto di silenzio per l'uccisione in Calabria del consigliere regionale Francesco Fortugno, esponente della Margherita e freddato proprio al seggio dove votava alle primarie.
Tra le interpellanze ne segnalo due, la prima - firmata dal gruppo di Forza Italia - relativa al "fenomeno dell'abbandono, per le vie della città, dei carrelli per la spesa che spesso diventano contenitori di rifiuti", che ottiene dall'assessore Burgin una risposta forse troppo sincera, rispetto alla scarsa rilevanza del problema, la seconda relativa alla "riunione conviviale tenutasi a Imola con il neo presidente del Circondario Imolese", ove gli interroganti (Sabbioni e Guidotti) chiedevano lumi sulla riservatezza o meno dell'incontro, sul perchè era stato scelto quel ristorante, su chi aveva pagato: "non la provincia", risponde la Presidente, che era invitata.
Seduta dell'11 ottobre
Consiglio aperto da una lunga relazione dell'assessore alla viabilità Prantoni sulle interruzioni stradali dovute agli allagamenti della scorsa settimana (tra giovedì e venerdì la pioggia insistente già da alcuni giorni ha portato alla tracimazione di vari corsi d'acqua in tutta la pianura). La presidente comunica al consiglio i nomi dei nuovi membri dei Consigli di Amministrazione di FER (Ferrovie Emilia Romagna) e di INTERPORTO. Si tratta rispettivamente di Alessandro Bernardi e di Cesare Calisti, che prende il posto di Raffaele Donini (divenuto da poco nostro collega in Consiglio provinciale nel gruppo Ds). L'unica delibera riguarda l'approvazione (col voto favorevole della maggioranza e l'astensione della minoranza) le Linee Guida del Piano Provinciale per la Sicurezza Stradale (sul tema dell'incidentalità vedi la IV commissione del 29 settembre). Rispondendo ad una domanda del consigliere Leporati, la presidente Draghetti prende posizione rispetto alla vicenda dell'area SABIEM, proprio oggi su tutti i giornali locali. Si tratta di un accordo per il trasferimento delle Fonderie Sabiem dalla storica sede di via Emilia Ponente ad una zona industriale di Calderara di Reno. All'accordo lavorano da mesi i sindacati (preoccupati di salvaguardare 120 posti di lavoro), la proprietà dell'azienda, i sindaci dei comuni ove la Sabiem ha proprietà immobiliari (Granarolo e Calderara), l'assessore all'urbanistica Merola in rappresentanza (?) del comune di Bologna, e la provincia, che in luglio ha espresso parere favorevole all'accordo. Lo stop imposto improvvisamente ieri da Cofferati alla conclusione dell'accordo viene giustificato (sulla stampa) con principi totalmente condivisibili: non deve accadere che sia il consumo di territorio a pagare i costi di una ristrutturazione aziendale. In parole semplici: i posti di lavoro vanno certamente difesi, ma non vanno però pagati elargendo diritti edificatori sulle proprietà aziendali. Peccato che da mesi l'assessore all'urbanistica del Comune partecipasse, e attivamente, alla definizione dell'accordo, senza mai esprimere nelle sedi opportune (i diversi incontri tra sindacati, azienda, comuni e provincia) questa obiezione. Che ora giunge un po' tardiva, a stroncare un lavoro avviato, nel quale il Comune poteva (e forse doveva) fare la sua parte di responsabile dello sviluppo del territorio, proprio lavorando sui dettagli urbanistici (indici edificatori, destinazioni d'uso, prescrizioni, standard...), in modo da tradurre sul piano progettuale (mettendo tutti i paletti del caso) il senso di un accordo importante per il suo significato politico (il tentativo di comporre virtuosamente interessi diversi attorno allo stesso tavolo, in piena trasparenza di percorso). Personalmente, l'impressione è di trovarsi di fronte, più che ad una testimonianza di rigore urbanistico (sempre apprezzabile), ad un caso di mancato coordinamento all'interno della giunta comunale, dove un assessore è stato "mandato avanti al buio" su un percorso che ha coinvolto molti soggetti (un'azienda, i sindacati, due comuni, una provincia...), e che ad un certo punto ha visto il primo cittadino revocare all'assessore la rappresentanza del Comune ed avocare a sè la decisione. Un metodo che mi pare pericoloso, in quanto rischia di rallentare o bloccare molte decisioni, perchè trasmette il messaggio che le deleghe di palazzo d'Accursio agli assessori sono molto fragili, e qualunque ripensamento (o presa di coscienza) del sindaco può travolgere e vanificare tutto il lavoro svolto sino a quel momento. Quale assessore vorrà esporsi al rischio di trovarsi in questa imbarazzante situazione?
Seduta del 5 ottobre
Consiglio spostato al mercoledì, dato che martedì (ieri) era il 4 ottobre, festa di san Petronio, patrono di Bologna.
La seduta è aperta da alcune comunicazioni della giunta, tra cui:
- la nomina dell'ing. Alessandro Delpiano a dirigente del settore urbanistica (fino a marzo 2006);
- il rientro nella disponibilità della Provincia dell'edificio dell'ex maternità, avendo il Comune rinunciato ad utilizzarla;
- e soprattutto la replica dell'assessore all'ambiente Burgin alle affermazioni del ministro Tremonti fatte in TV, che ha citato le "feste del Rospo" organizzate dalla Provincia di Bologna come sprechi degli enti locali su cui giustamente calerà la scure dei tagli della legge finanziaria: si tratta di una iniziativa tenutasi nel giugno del 2004, dedicata alla biodiversità e costata complessivamente ben 408,00 (quattrocentootto, senza "mila") per la sola stampa e spedizione di inviti, essendo il resto coperto da sponsor; il convegno ha inoltre ottenuto i finanziamenti dell'Unione europea e ricevuto numerosi riconoscimenti in Italia, tra cui il premio Panda d'oro del WWF.
Tra le delibere, viene approvata all'unanimità la convenzione per la realizzazione del progetto “Casper”. Scopo del progetto è quello di realizzare una sperimentazione di servizi multimediali per il cittadino sulla televisione digitale terrestre, nell’ambito dei progetti di e-governement dell’amministrazione pubblica.
All’ordine del giorno anche la convenzione tra la Provincia di Bologna, i Comuni di Crevalcore, Pianoro, Monteveglio e Zola Predosa per il coordinamento delle politiche assicurative e la delega alla Provincia per la selezione delle compagnie di assicurazione.
Decidiamo invece come Margherita di astenerci sull'odg, proposto dal consigliere Lenzi (Italia dei Valori), che chiede ad Hera di mantenere il servizio di cremazione dei defunti (contrariamente a quanto ha dichiarato di fare rispetto ad una attività che non rientra nella mission aziendale). Non mi pare infatti fondamentale auspicare un protagonismo pubblico (Hera è una società a maggioranza pubblica) in un settore come quello dei servizi cimiteriali e di cremazione dei defunti, dove la concorrenza di diversi attori può forse essere accolta con favore. L'odg comunque passa a maggioranza, con l'astensione della minoranza.
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