aprile 2005
Seduta del 29 aprile
Viene approvato all'unanimità lo schema di protocollo di intesa tra Parchi di montagna e comuni della pianura (vedi la seduta del 15 aprile), grazie al fatto che stavolta la presenza dell'assessore Burgin e dell'arch. Altobelli ha permesso di avere il quadro generale degli accordi richiesto dalle minoranze per poter votare il provvedimento.
Viene poi illustrato lo stato della viabilità provinciale compromessa da recenti movimenti franosi, tra cui spicca per importanza la frana di Scascoli, sulla quale ci viene proiettata una presentazione multimediale di uno studio condotto già a seguito del crollo del 2002.
In pratica, esiste sulla destra idraulica del fiume Savena, un enorme movimento franoso storico, che interessa la montagna su cui sorge l'abitato di Scascoli, che nel corso dei secoli e' scivolata a valle costringendo il fiume a spostarsi verso la sinistra idraulica, quindi alle pareti verticali di fronte a Scascoli, a cui pian piano ha scavato sotto rendendole sporgenti e quindi facendole crollare, in maniera imprevedibile.
Il recente crollo e' di circa 25 mila metri cubi, ma altrettanti rischiano di cadere da un momento all'altro dallo stesso blocco di terra. La velocità di movimento della grande frana sulla destra idraulica, che invece è monitorata e quindi abbastanza prevedibile, è di circa 2 centimetri all'anno in superficie (in profondità è più veloce).
Condizioni che ci interrogano sull'opportunità di ripristinare la viabilità in quel tratto, magari rinunciando al cemento armato (troppo rigido per un ambiente così in evoluzione), e puntando su una pista rialzata, più spostata sulla destra idraulica, che sfrutti lo stesso materiale franoso come substrato, e che renda molto meno costoso il ripristino, che è da prevedere come
Seduta del 22 aprile
Dedicata alla partecipazione al Comitato Consultivo della giunta per esaminare 3 varianti urbanistiche, richieste dai comuni di San Benedetto val di Sambro, di Sala Bolognese e di Budrio.
Si tratta di varianti positive, almeno apparentemente, che tendono a risolvere problemi e, almeno in due casi, ad accrescere il patrimonio pubblico sul territorio a prezzo di concessioni contenute e ragionevoli ai privati.
Seduta del 15 aprile
Due gli oggetti all'ordine del giorno: un protocollo d'intesa tra il Parco dei Laghi (Suviana e Brasimone) e alcuni comuni della pianura; la richiesta del segretario dell'UNASCA (Autoscuole) di spazi per l'educazione stradale ai minorenni.
Sul primo punto, dopo la presentazione del protocollo (rinnovo di una positiva esperienza che ha portato diversi comuni della pianura a organizzare nei parchi visite guidate, momenti di divulgazione ed educazione ambientale nelle scuole, viaggi organizzati per anziani e disabili), dalla minoranza viene l'obiezione che votare una delibera che riguarda l'accordo con alcuni comuni, e non altri, senza avere il quadro generale dei "gemellaggi" tra parchi e comuni del territorio, non sia corretto.
Visto il sostanziale apprezzamento che la minoranza esprime rispetto al merito, e la conseguente impressione dei colleghi di maggioranza che un rinvio della delibera possa favorire un voto unanime, accolgo il rinvio, pur facendo notare che l'obiezione della minoranza ("perchè certi comuni si' e certi no?") trovava risposta nel testo della delibera e dell'allegato, laddove chiariva che l'indirizzo della Provincia, "nel convincimento che le aree protette costituiscano una ricchezza per l’intera Comunità", è quello di coinvolgere i comuni della pianura (tutti), e che questo protocollo era il rinnovo di una esperienza specifica (con alcuni comuni) già avviata. Insomma, si perde un po' di tempo, ma si consente al rito della dinamica "maggioranza-opposizione" di compiersi, dando la "soddisfazione" di un rinvio in cambio di uno (sperato) voto favorevole delle minoranze.
Il secondo oggetto riguarda la richiesta, da parte del segretario delle Autoscuole della provincia di Bologna, di spazi nei quali fare scuola guida e prove d'esame per il conseguimento della patente A (ciclomotori), in quanto emerge l'insufficienza della preparazione dei minorenni nella conduzione dei motorini.
Attualmente infatti le uniche strutture disponibili sono quelle della Motorizzazione civile, che però non sono sempre libere, con il risultato che le attività di formazione vengono attualmente svolte in strada. Nel dibattito emerge anche il problema dei ciclomotori a 4 ruote, che nelle discese dei quartieri di collina diventano bombe. Emerge anche la distinzione tra "abilità" e "cultura" della strada: la prima si limita ad una capacità tecnica, la seconda include la consapevolezza delle regole e dei rischi sottesi alla circolazione stradale. L'oggetto si conclude con la decisione di presentare un ordine del giorno sull'argomento.
Seduta dell'8 aprile
La coincidenza della seduta di Commissione con i funerali di Giovanni Paolo II offre il destro alla minoranza per chiedermi la sospensione della Commissione, o almeno 3 minuti di silenzio. Dal lato opposto Rifondazione e Comunisti Italiani mi chiedono di non alterare il funzionamento della Commissione e dichiarano che davanti a ulteriori momenti di commemorazione usciranno dalla Commissione.
Il fatto - faccio notare - è che da giorni si sapeva di questa coincidenza, non è una scoperta di stamattina, e d'altro canto la Provincia ha già partecipato ai 3 giorni di lutto, ha osservato il minuto di silenzio in Consiglio, ha inviato una delegazione a Roma per i funerali: mi sembra che andare oltre sia eccessivo.
Propongo come mediazione un minuto di silenzio alle 10, aggiungendo - come mio commento - che la mia storia e appartenenza cattolica mi fa sorridere davanti alla coralità zelante di questa celebrazione postuma della figura di un papa che mi pare non ottenesse altrettanta considerazione nei suoi appelli da vivo. E aggiungo che, una volta reso l'omaggio istituzionale dovuto alla figura del papa, da credente interpreto il mio primo dovere di eletto nel prendere sul serio questo ruolo, e invito i colleghi a fare altrettanto, come miglior modo di ricordare la figura del papa, nel minuto di silenzio che andiamo a fare. Accade così che la sinistra estrema esca (per poi rientrare dopo il minuto di silenzio), mentre parte della minoranza abbandoni la commissione dopo lo stesso minuto.
Quanto al merito, ascoltiamo il Mobility Manager della Provincia, dr. Andrea Valli, che ci illustra le iniziative dell'Ente per contenere l'uso dell'auto privata, ridurre il traffico e promuovere una mobilità sostenibile. Si tratta di iniziative così riassumibili:
- abbonamenti annuali scontati all'ATC (pagati dall'Ente 164 Euro, e offerti ai dipendenti a soli 25 Euro); - sconto del 25% sugli abbonamenti annuali Trenitalia e FER; - promozione del Car Sharing (flotta di automobili in multiproprietà, utilizzabili su prenotazione e posizionate in diversi parcheggi), mediante gratuità dell'iscrizione (che costerebbe 40 Euro) e dell'abbonamento annuale (che costerebbe 60 Euro), e sconto del 20% sull'utilizzo; - sperimentazione del car pooling (utilizzo da parte di più persone del mezzo privato, per ridurre il numero di veicoli circolanti e le spese degli utenti), attraverso un software di condivisione dei percorsi e degli orari; - promozione della bicicletta (ne sono state acquistate 25 per gli spostamenti dei dipendenti tra le varie sedi, e sono stati creati punti di stazionamento coperti); - telelavoro.
Seduta del 1 aprile
Dedicata a 2 oggetti: convenzione con il volontariato per attività di protezione civile, e circolazione dei rifiuti sul territorio provinciale.
Sul primo oggetto, viene presentata (e votata all'unanimità) la convenzione con la Consulta Provinciale delle associazioni di volontariato di protezione civile per l'attivazione di servizi di protezione civile. In proposito, la collaborazione con il volontariato in materia di protezione civile riguarda sia attività ordinarie (di formazione, di esercitazione), sia attività in emergenza (interventi in situazioni di calamità). La sede operativa è a Villa Tamba, in zona via Zanardi.
Sul secondo oggetto, la circolazione dei rifiuti soli urbani sul territorio provinciale, ci viene presentato un ricco documento (completo di tabelle e mappe di flusso) che fotografa la consistente attività di spostamento delle 400 mila tonnellate di rifiuti prodotti in un anno nella provincia di Bologna verso i 7 impianti di smaltimento presenti sul territorio provinciale (5 discariche, 1 inceneritore, 1 stazione di trattamento).
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